PALA DI SOCORDA VIA ANDREA CONCINI

 

CATINACCIO-DIRUPI DI LARSEC-PALA DI SOCORDA 2446m.
PRIMA ASCENSIONE VIA ANDREA CONCINI

Sabato 13 giugno, finalmente sono riuscito a portare a termine l’apertura di questa nuova via dedicata a Andrea Concini, tragicamente scomparso lo scorso inverno sulla nord di Cima Brenta.
Iniziai questa via proprio con Andrea lo scorso autunno, poi l’arrivo dell’ inverno fermò i lavori… Poi il tragico incidente che a portato alla morte del mio compagno.
Dopo la lunga quarantena data dal periodo corona virus, non mi sentivo al massimo della forma ma decisi di tornare ugualmente a finire il lavoro, lo dovevo a me stesso per superare il trauma e ad Andrea, legando cosi per sempre, il suo nome alla montagna di cui era innamorato. Fra alternanze di umori ed emozioni sono in vetta alle ore 16, poco prima dell’arrivo di un temporale. Questa volta è con me Giovanni Andriano, che ringrazio infinitamente per avermi accompagnato. Egli, non sostituisce Andrea, ma mi da la forza e la gioia di terminare questa salita.
Una salita grandiosa, su una parete a cui sono molto legato avendo ripetuto tutte le vie. L’ennesima avventura, nel ricordo di un amico che come altri mi ha lasciato un grande vuoto, ma che ricorderò per sempre attraverso questa esperienza meravigliosa.
Una via che merita davvero, forse la migliore che io abbia mai aperto, di sicuro quella che mi ha dato più emozioni.

 




     

    CIMA: PALA DE SOCORDA 2446m.

    VIA: ANDREA CONCINI (M. Bozzetta – A. Concini – G.Andriano  nel 2020) Parete S.W.

    DISLIVELLO: 460m.

    SVILUPPO: 540m.

    DIFFICOLTA’: ED ( III° R3 7°)

    TEMPO DI PERCORRENZA:  8-9 ore

    BELLEZZA: ****

    ROCCIA: Buona/Ottima

    PERIODO CONSIGLIATO: Giugno-settembre

    MATERIALE: NDA, corde da 60m. 1 Serie complete di frends fino al 3 BD, raddoppiando le misure medie

    CENNO GENERALE: Grandioso Itinerario, che si sviluppa in maniera diretta nella stretta porzione di parete compresa fra la Shubert Werner del 1970 e la Platter Rizzi del 1973. Salita esclusivamente in arrampicata libera, con difficoltà continue nell’ordine del 6° e 7° grado, aperta con chiodi normali e molte protezioni mobili. Tutti i chiodi usati sono stati lasciati in parete e i punti di sosta sono attrezzati con 2 spit ad anello che rendono sicura la progressione, garantendo la possibilità di calarsi in corda doppia lungo l’itinerario di salita, rendendo inoltre possibile la ripetizione anche ad inizio stagione, quando i canaloni della normale di discesa sono intasati di neve.  La vicinanza della parete al rifugio Gardeccia, non compromette affatto l’integrità e la bellezza del luogo. Scalata di primo ordine, in ambiente superbo e selvaggio che resterà per varie ragioni nei cuori degli apritori.

     ACCESSO STRADALE: Raggiungere la località Gardeccia da Pera di Fassa con la seggiovia Catinaccio, oppure a piedi dalla frazione di Moncion, oltre la quale vige un divieto di transito. Da Moncion a Gardeccia ore 1e15. Ottimo punto d’ appoggio è il Rifugio Gardeccia aperto nel periodo estivo.

    AVVICINAMENTO: Dal Rif. Gardeccia, ritornare indietro sulla strada principale e oltrepassare un ponte di legno. Subito dopo sulla sinistra parte il sentiero con indicazione Passo delle scalette n°583. Seguirlo in piano fino al centro dell’immensa parete sud ovest della Pala de Socorda. Abbandonare il sentiero nei pressi di un canale con mughi, punto del sentiero più vicino alla parete (ometto). Salire il canale fino alla base delle rocce. Andare a sinistra, l’attacco è situato presso una piccola grotta rossa  con sopra un mugo, pochi metri a destra del cordino d’attacco della via Il maleducato. Ore 0,40.

     SALITA:

     1° tiro 50m. 6°+: Si sale la fessura subito a destra della grotta raggiungendo un tetto (2 chiodi) 6°+. Superare il tetto uscendo a sinistra e raggiungere un diedro (6°). Salirlo (nut incastrato) superando una strozzatura (6°+) si raggiunge una cengia erbosa (chiodo). Superare una grossa lama grigia sulla destra (5°+) e raggiungere un terrazzino erboso dove si sosta.

    2° tiro 30m. 7°: Salire il diedro sopra la sosta fino ad un chiodo ad anello 6°+ (tratto in comune con la via Platter Rizzi del 1973. Attraversare a destra e salire sotto un tetto (chiodo) uscire a destra raggiungendo una fessura che si sale (chiodi) fino alla sosta 7°.

    3° tiro 30m. 7°-: Salire la fessura (chiodi) e superare lo strapiombo che la chiude (chiodo con cordino) 7°-. Continuare per placca a destra di un mugo (6°) fino ad un terrazzino erboso.

    4° tiro 40m. 6°: Salire un metro e attraversare a destra ad un chiodo con cordino, salire un ripido muro (6°) raggiungendo uno spigolo (clessidra con cordino). Salire prima lo spigolo e poi il diedro erboso che segue fino ad un chiodo con cordino (5°). Attraversare due metri a destra e salire una placca grigia fino alla sosta su terrazzino (6°-).

    5° tiro 35m. 6°+: Leggermente a destra si sale ad una clessidra con cordino, poi verticalmente ad un’altra clessidra. Salire diritti per placca (chiodo) e poi a sinistra ad un diedrino (chiodo) salire diritti per poi traversare a destra per dieci metri raggiungendo un terrazzo erboso.

    6° tiro 55m. 6°: Salire in obliquo a sinistra su bella placca raggiungendo uno spigolo per poi salire ad una clessidra con cordino (6°). Ancora diritto raggiungendo una cengia per continuare fino alla base di un diedro grigio (4°+). Salirlo (6°-) fino ad un chiodo. Ancora diritti raggiungendo una cengia con albero di sosta.

    7° tiro 20m. 4°: Salire per roccette ad una grossa cengia erbosa. Sosta su clessidra con cordino.

    8° tiro 35m. 7°-: Salire diritti sopra la sosta (chiodo con cordino) e raggiungere una rampa che si segue brevemente a destra fin sotto ad una netta fessura grigia. Salirla (3 chiodi) e raggiungere una grossa nicchia gialla dove si sosta.

     9° tiro 35m. 6°: Attraversare a sinistra abbassandosi leggermente fino ad oltrepassare un piccolo spigolo. Salire diritti per poi tornare a destra verso la nicchia raggiungendo uno strapiombo a buchi (clessidra con cordino). Superare lo strapiombo e raggiungere una grossa cengia. Spostarsi a destra e per rocce miste ad erba raggiungere un canale che si segue fino alla sosta.

     10° tiro 35m. 7°-: Salire la grossa lama grigia sopra la sosta (clessidra con cordino) e le successive splendide lame con arrampicata atletica, uscendo a sinistra (chiodo con cordino) si continua verticalmente fino ad un terrazzino.

     11° tiro 35m. 6°+: Traversare a sinistra oltrepassando uno spigolo fino ad un diedro con erba (chiodo) che si sale (clessidra con cordino) fino ad una netta nicchia.

    12° tiro 40m. 7°-: Salire in cima ad un pilastro sopra la sosta. Superare la fessura gialla ( 1 chiodo e 1 clessidra) fino ad un minuscolo terrazzino sotto un tetto (chiodo con cordone). Attraversare orizzontalmente a destra in forte esposizione, guadagnando in spaccata una grossa lama. Salire per alcuni metri fino alla sosta.

     13° tiro 35m. 7°-: Salire verticalmente sopra la sosta fino ad un chiodo, poi in obliquo verso sinistra aggirando un blocco. Salire verticalmente fino ad una cengetta sopra il blocco. Ora salire una difficile fessura (2 chiodi) raggiungendo una rampa erbosa, che seguita verso sinistra conduce alla sosta.

    14° tiro 35m. 5°+: Salire obliquamente verso sinistra fino ad un chiodo, poi verticalmente su roccia magnifica e articolata. Superare un piccolo strapiombo e sempre per placca grigia passando a sinistra di un piccolo albero. Raggiungere una grossa cengia con blocco a sinistra si trova la sosta.

    15° tiro 35m. 7°-: Salire ad un terrazzino subito a sinistra della sosta poi verticalmente ad una nicchia gialla (1 chiodo e 1 clessidra) Superare un rigonfiamento giallo difficile (1 chiodo) e la successiva fessura che verso destra porta a rocce grigie più facili. Salire verticalmente ad un canale, che seguito verso sinistra conduce in cresta alla fine delle difficoltà (grossa clessidra). DA QUI INIZIA LA DISCESA IN DOPPIA LUNGO L’ITINERARIO.

    16° tiro 50m. 3°: Seguire la cresta per facili rocce fino in vetta.

    DISCESA: Scendere in arrampicata fino alla sosta 15. Da qui con 11 corde doppie, saltando qualche sosta fino alla base.

    DISCESA COMUNE: Sconsigliata ad inizio stagione se i canali sono pieni di neve.

    Dalla cima si ritorna per circa 20 metri sulla cresta fino al primo anello di calata. Calarsi 25 metri

    verso nord fino ad un pulpito. Andare circa 5 metri in discesa (I°) fino ad una cengia, si segue la

    stessa verso est, ancora 2 metri in discesa e si trova dietro uno spuntone il prossimo anello per la

    calata. (una vecchia sosta). Si fanno due calate: 45mt e 25mt fino al canalone.

    Seguire poi il canalone di ghiaia verso ovest (I°) fino ad un pinnacolo roccioso particolare. Si può

    aggirarlo a sinistra (faccia a valle) e poi si sale subito su una cengia verso destra, ometto (si esce dal

    canale). Lungo la cengia fino ad una sottile cresta, alla fine della quale si trova l’ultimo punto di

    calata (I°-II°). Calarsi 25mt nel grande canale e scenderlo. Circa 1,30 ore. Alla fine del canale a

    destra si scende per il ghiaione sotto il Becco dell’Aquila fino al sentiero n. 583 e si ritorna al

    Gardeccia (a sx si torna all’attacco della via). Ore 2.

    iten

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